L’Europa ci sta molto a cuore perché è evidente che la dinamica innescata dalla guerra sta mettendo in difficoltà l’Europa e sta negando gli interessi degli europei.
Il ritorno di politiche protezionistiche dagli Stati Uniti, ma anche da altri paesi, dimostrano un ordine mondiale economico in cui non è chiaro quale ruolo debba svolgere l’Europa. C’è un problema economico, di conflitto militare, e dobbiamo assolutamente trovare una via diplomatica per fermare la guerra in Ucraina.
Ma c’è anche un problema di democrazia: l’avanzate delle destre in Europa disegna un potenziale percorso di distruzione dello spazio europeo così come l’abbiamo immaginato fino ad oggi, cioè uno spazio di diritti e di solidarietà, oltre che di transizione ecologica. Salvare l’Europa alle prossime elezioni significa organizzare una proposta politica pacifista, di sinistra ed ecologista. Una forte richiesta di pace è minoranza in Parlamento ma è maggioritaria nel paese perché l’opinione pubblica è contraria all’invio di armi mentre è molto favorevole a che l’Italia si impegni di più per la via diplomatica.
E la forza della pace è anche la forza delle idee, di una capacità di analisi di quello che sta accadendo che vada oltre la moralizzazione della guerra, per cui ci sia una guerra giusta e che l’unica soluzione possa essere quella della definitiva escalation militare: noi ragioniamo su tutt’altro, sulla strada diplomatica, sulla strada economica e sulla strada democratica per battere il nazionalismo. Così conquisteremo non solo la pace ma anche una Europa migliore”.
Elisabetta Piccolotti – 9Colonne