L’EUROPA DELLA CURA
La pandemia ci ha drammaticamente ricordato quanto sia importante disporre di un sistema sanitario pubblico, fondato sui principi di equità, uguaglianza e universalità. E quanto prezioso e da valorizzare sia il ruolo di tutti gli operatori della sanità. Il COVID ci ha dimostrato la fragilità attuale del Servizio Sanitario Nazionale, dopo anni di spinta alla privatizzazione e al definanziamento delle strutture pubbliche. Abbiamo visto con chiarezza quanto sia fondamentale avere un sistema di ricerca e di distribuzione di dispositivi medici pubblico ed europeo, in grado di fornire alle cittadine e ai cittadini del nostro continente farmaci e vaccini innovativi e a prezzo contenuto. I numerosi scandali legati al mercato delle mascherine non necessitano commenti ulteriori perché sono ben presenti nella memoria di tutti noi. Oggi siamo molto lontani da tutto questo, soprattutto a causa degli oltre 30 miliardi di euro di tagli alla sanità pubblica avvenuti negli ultimi 15 anni e dall’orientamento verso il privato, fatto imputabile a tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi 20 anni.
Per questo noi riteniamo si debba cambiare e per farlo proponiamo di:
- Garantire il diritto alla salute e ritornare al modello di sanità pubblica e di copertura universale delle cure, equa e gratuita, con un budget sufficiente e servizi che rimuovano le barriere economiche non legate alla razionalità sanitaria e senza alcuna esclusione per le persone residenti in qualsiasi Paese dell’Unione
- Aumentare significativamente gli investimenti dell’Unione Europea nei programmi pubblici di salute mentale. Organizzare una campagna europea di prevenzione sulla salute mentale, rivolta in particolare ai giovani, in collaborazione con i servizi di salute pubblica e le associazioni nazionali.
- Confrontarsi con i parlamentari degli altri stati membri per la creazione di un organismo europeo che investa sulla ricerca e garantisca prezzi equi per i farmaci e i vaccini prodotti.
- Pianificare una vera e propria diffusione delle strutture di produzione e ricerca farmaceutica, incoraggiando, ove possibile, la produzione locale per far fronte alle carenze.
- Attuare un piano europeo di eliminazione dell’amianto per proteggere la salute, in particolare nei luoghi di lavoro e di vita (ancora oggi in Piemonte ogni anno vi sono 250 nuovi casi di mesotelioma un tumore mortale legato alla presenza dell’amianto nelle costruzioni)
- Elaborare un Piano d’azione Europeo per le malattie rare, che consenta di arrivare a diagnosi più tempestive, rapide e accurate in tutta Europa, di costruire percorsi di ricerca e sviluppo innovativi, di avere percorsi sanitari integrati nazionali ed europei incentrati sulla persona e un accesso tempestivo a trattamenti.
- Promuovere la legalizzazione della cannabis per sostituire le politiche repressive fallite con una politica efficace di salute pubblica, e soprattutto per fermare la distribuzione da parte della criminalità organizzata di cannabis con concentrazioni cinque volte superiori di tetraidrocannabinolo che crea danni neurologici significativi nei nostri ragazzi
- Escludere le spese per la sanità e la protezione sociale dai limiti di spesa imposti dal Patto di Stabilità e stabilire che non siano oggetto di raccomandazioni di bilancio nel contesto del semestre europeo.
- Definire standard sanitari a livello europeo, compresi livelli di personale e protezione sociale corrispondenti alle esigenze della popolazione, dando disposizioni agli stati membri affinché garantiscano un finanziamento pubblico sufficiente per la sanità, in modo da impedire che i servizi sanitari siano finanziati direttamente o indirettamente da coloro che ne
- Stabilire che i fondi europei destinati in qualsiasi modo alla salute non debbano essere destinati a iniziative private a scopo di
- Rivedere le direttive sui servizi e sugli appalti pubblici applicabili ai settori della sanità e della protezione sociale, imponendo regole severe sulla qualità e sull’accessibilità dei servizi per tutti, escludendo la possibilità dei partecipanti agli appalti di scegliere solo servizi redditizi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU per il
- Mettere in atto meccanismi sanzionatori per gli Stati membri che escludono dalla protezione sociale e dall’assistenza sanitaria gruppi vulnerabili e non rispettino il principio di non discriminazione nell’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità. Introdurre meccanismi sanzionatori per gli Stati membri che non rispettano i tempi di attesa per accesso alle cure e alla diagnostica indicati dalle società scientifiche in relazione alla urgenza delle diverse patologie.
- Destinare finanziamenti europei alla promozione della salute, attraverso il rafforzamento dei servizi sanitari di prossimità, prestando particolare attenzione all’educazione alla salute fin dall’infanzia e proteggendo i giovani dalla pubblicità di prodotti nocivi (plastica, bevande, cibi).
- Promuovere un modello che garantisca una collaborazione orizzontale tra gli attori della sanità e dia spazio ai pazienti come partner, incoraggiando gli stati membri a riconoscere il ruolo delle associazioni che intervengono nell’ambito della salute della popolazione.
- Includere clausole sociali, ambientali e sanitarie in tutte le misure che possono incidere sui determinanti della salute, riconoscendo le connessioni tra protezione dell’ambiente, cambiamenti climatici, sistema economico, giustizia sociale e stato della salute pubblica, valutando le conseguenze sulla salute di tutte le
- Rendere concretamente esecutive, con sanzioni appropriate, le norme di recepimento delle direttive in materia di salute e sicurezza sul lavoro, attraverso il rafforzamento dei sistemi pubblici di controllo, l’incremento delle risorse destinate ai servizi di prevenzione, l’attuazione di azioni efficaci di promozione della prevenzione e del partenariato
- Rendere accessibili e sempre disponibili ed economicamente sostenibili i farmaci essenziali.
- Riformare i criteri di qualità, efficacia e sicurezza che l’Agenzia Europea del farmaco (EMA) applica per valutare gli studi a sostegno delle richieste di immettere sul mercato nuovi farmaci, stabilendo che l’efficacia va misurata su indicatori di esito e i confronti vanno fatti con un farmaco della stessa categoria di provata Il disegno degli studi clinici per la valutazione dell’efficacia e della sicurezza deve essere di superiorità, per evitare l’introduzione di prodotti che non sono innovativi rispetto a quelli analoghi già presenti. Prevedere sempre la presenza di un ente indipendente senza fini di lucro, privo di connessioni con l’azienda che richiede l’autorizzazione. Rendere pubblici e disponibili a verifiche indipendenti tutti i dati degli studi clinici alla base dell’approvazione.
- Stabilire meccanismi di solidarietà tra gli stati membri, armonizzando i salari e le condizioni di lavoro del personale sanitario, per consentire la libertà di circolazione degli operatori senza impoverire le risorse umane degli stati in condizioni economiche svantaggiate. Garantire inoltre un sostegno agli stati membri con minori risorse economiche, consentendo loro di assicurare al personale sanitario condizioni lavorative e salariali paragonabili a quelle degli altri stati.
- Sostenere il monitoraggio dei campi elettromagnetici ad alta frequenza, soprattutto nei siti con maggiori criticità, stabilendo criteri precauzionali per i siti sensibili e promuovere la sensibilizzazione negli istituti scolastici sul corretto utilizzo dei dispositivi elettronici al fine di minimizzare i rischi legati all’esposizione.
- Approvare un piano pluriennale per bandire i Pfas sostituendoli nella produzione con alternative non dannose per la salute, come proposto da 5 stati Ci occuperemo di affrontare con il mondo della ricerca e quello imprenditoriale i grandi sos legati alla gestione dei Pfas negli impianti di incenerimento, la difesa delle piante e dell’Agricoltura dal rischio di assorbimento radicale e deposito di Pfas sul cibo e la trasparenza e gestione dei siti inquinati europei.
- Rendere la sanità più equa e accessibile lavorando per ridurre i tempi di attesa delle prestazioni e coinvolgendo gli operatori sanitari per una migliore e più efficiente organizzazione dei servizi.