Il nostro Paese investe troppo poco nella sanità pubblica, e così facendo indirizza cittadine e cittadini al privato, mentre il personale sanitario tutto è costretto a turni massacranti con equipaggiamenti troppo spesso inadeguati.
Dal 2012 al 2019 abbiamo speso in sanità pubblica meno di un quarto della media europea, mentre nel 2020 nonostante i grandi finanziamenti siamo comunque ad un -40%.
Nemmeno i due anni di pandemia sono serviti a invertire la rotta e recuperare il terreno perduto.
E però quel terreno perduto significa meno servizi, meno medici nelle corsie, meno sanità territoriale.
E quel terreno perduto significa anche che le famiglie sono ormai arrivate a spendere circa 30 miliardi l’anno di tasca propria, per curarsi.
E ovviamente, chi non ha soldi a sufficienza per fare da solo, spesso non lo fa.
Andrà tutto bene, la prossima volta.